Dieci brevi suggerimenti per imparare meglio il Wing Chun e vivere serenamente la vita in palestra

No, non aspettatevi trucchi o segreti che possano trasformarvi nei novelli Bruce Lee, perché dovreste già sapere che Babbo Natale non esiste e che non si impara un’arte marziale leggendo un testo, né tramite dei video su YouTube.

Quel che però potete fare è porvi nel corretto assetto mentale per assimilare al meglio ciò che il maestro vi spiega, adottare linee di comportamento che possono massimizzare la vostra esperienza in palestra e rendervi praticanti migliori.

Ecco un decalogo, assolutamente non esaustivo, che penso vi potrà essere utile.

  1. Scegliete un maestro competente

Sembra facile, ma forse è uno dei compiti più difficili. Il maestro competente non è quello bravissimo tecnicamente e che “picchia tutti”. Potete essere Campioni del mondo di questa o quella disciplina, ma se non sapete far migliorare dei normalissimi allievi, allora non siete maestri degni. Cercate su Internet informazioni, documentatevi e, soprattutto, non scegliete quello sotto casa solo perché è vicino: fare qualche chilometro oggi vi permetterà di essere allievi migliori in futuro. Fidatevi di chi, per imparare, va fino a Hong Kong. Già che ci siete, leggete l’intervista al GM Sam Lau, che parla anche di questi temi.

  1. Credete al vostro maestro

A scuola bene o male siamo andati tutti, quindi dovremmo sapere come funziona: il maestro parla, l’allievo esegue. Con questo non intendo dire che dovete bervi tutto quel che il maestro dice, annullando la vostra mente. Dovete essere ottimi allievi, non stupidi automi. La parola d’ordine deve essere una sola: fiducia. Abbiate fiducia in ciò che vi viene spiegato, anche se nell’immediato vi crea problemi. Fuggire dalla tecnica X solo perché a voi sembra che la tecnica Y sia migliore, è solo un modo per non svolgere il vostro lavoro. Prima allenate quella tecnica e poi, quando avrete un quadro più completo della situazione, potrete fare le vostre valutazioni.

  1. Ripetere per ripetere ancora

Questo punto si collega al precedente. Evitate di chiedere di vedere nuove tecniche, solo perché quella proposta dal maestro l’avete già vista. La ripetizione dei movimenti è l’unico strumento in vostro possesso che potrà farmi migliorare. Usatelo.

  1. Ogni cosa a suo tempo

Vi iscrivereste a una gara in moto dopo aver conseguito la patente da solo un mese? Io no. Nemmeno fosse un anno o anche due. Con il Wing Chun è la stessa cosa: non cercate a tutti i costi di sperimentare il combattimento, se siete all’inizio della vostra esperienza. Per vedere qualche risultato servono come minimo sei mesi, ma parliamo di un allievo modello, allenato con modalità particolari. Consultate l’articolo che mette a confronto le arti marziali, gli sport da combattimento e la difesa.

  1. Comprendere il Chi Sao

L’esercizio del Chi Sao è bellissimo, ma è appunto un esercizio. Nel Wing Chun di matrice Ip Man questo esercizio non va usato per combattere, ma per imparare. Siamo seri, avete mai visto due persone combattere e iniziare i movimenti tenendo le braccia a contatto?

  1. Pugni corretti, non veloci

Nel Wing Chun tradizionale di Ip Man non si usano i pugni a catena sferrati ad altissima velocità. Sono inutili. La troppa velocità serve solo a impedirvi di reagire per tempo se qualcosa dovesse andar male. Concentratevi sulla precisione di esecuzione e sullo sviluppo del “Fa Jing”, lasciando la velocità per ultima.

  1. Le forme come esempio

Praticarle è duro, faticoso e, a volte, noioso. Tuttavia, non lasciatevi scoraggiare e prendete le forme per quel che sono: una parte insostituibile del Wing Chun. Spesso vedo allievi avanzati che storcono il naso quando chiedo loro di praticare Siu Lim Tao (la prima forma), perché la reputano una forma per principianti: in realtà è la più importante di tutto il sistema. La “piccola idea” si rivela immensa.

  1. Rispetto, prima di tutto

Il rispetto è dovuto verso tutti, a maggior ragione verso il vostro maestro. Se venite colpiti o se il vostro cervello proprio non ne vuol sapere di imparare un movimento, prima di incolpare il vostro maestro per avervi insegnato male cercate in voi stessi. Resterete stupiti…

  1. Rispetto, anche come seconda cosa

Siate onesti e rispettosi anche nei confronti delle altre persone che sono presenti in palestra. Divertirsi è un conto, ma fare i giullari non è bello. Trovate la nuova iscritta carina? Presentatevi subito! Ma lasciate il seguito per quando avrete terminato l’allenamento. E se un principiante vi chiede aiuto o di allenarsi un po’ con lui, non ignoratene le richieste: sarà un ottimo metodo per avvicinarsi all’insegnamento e per perfezionare una volta in più delle tecniche che già avete imparato. Ripensate sempre  a quando eravate voi i principianti.

  1. Onorate Sifu e SiGung

In occidente è semplice: si entra in palestra e si osserva la lezione, quindi se la si trova interessante ci si iscrive. Si paga per ottenere un insegnamento. In oriente la cosa è molto più complessa, al punto che spesso chi vuole imparare si presenta in palestra già con una busta rossa contenente il denaro, prima ancora di vedere una lezione. Non si tratta di “far parlare i soldi”, quanto piuttosto di rendere onore a chi ha speso una vita per conoscere, praticare, padroneggiare e approfondire una disciplina. È una forma di rispetto. Non voglio suggerirvi di adottare gli usi e i costumi di un continente tanto lontano come la Cina, ma è possibile rendere omaggio ai propri Sifu e SiGung in tanti modi, altrettanto efficaci. Basta poco. Per esempio, basta andare in palestra, anche quando la sera rientrate stanchi e nervosi. Ricordatevi che il vostro Sifu sarà lì, a tenere lezione, anche se la sua giornata lavorativa sarà stata un inferno. E sapete perché? Perché farà lo stesso ragionamento sul suo Sifu, ovvero il vostro SiGung, e vorrà onorare la sua figura e il dono che gli ha concesso: essere un eterno studente.

Rifacendomi proprio a quest’ultimo punto, voglio onorare la memoria di un allievo di prima generazione di Ip Man che purtroppo è scomparso poche settimane fa: Lau Hon Lam. È stato uno dei testimoni della mia cerimonia di BaiSi con il Gran Maestro Sam Lau e gli sarò sempre grato per l’attenzione che mi ha dedicato e per gli attimi piacevoli trascorsi in sua compagnia, sempre parlando di Wing Chun. È stato un onore avere la possibilità di sedermi al suo stesso tavolo.

Lau Hon Lam, a sinistra, in visita alla tomba di Ip Man, insieme a Yeong Wing, a destra.

Sifu Furio Piccinini

Se volete approfondire questi temi, potete scrivere direttamente all’indirizzo info@slwc.it

* Articolo apparso sulla versione italiana della rivista New Martial Hero Magazine nel 2014.


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